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MANUTENZIONE STRAORDINARIA

La qualità dei nostri servizi di riparazione ci differenzia dalla concorrenza. Spingere il tuo veicolo al limite non aiuterà a farlo durare a lungo. Affidalo subito alle mani esperte di Aspesi Car Service Gallarate. Sappiamo cosa fare.

Il nostro Capofficina alle prese con il serraggio di una testata

CINGHIA DI DISTRIBUZIONE, A COSA SERVE ?

 

La cinghia di distribuzione è molto importante per il movimento del veicolo: unisce l’albero motore con l’albero a camme, che è a sua volta responsabile del movimento delle valvole. La cinghia è fatta di un materiale gommoso ed elastico; è rinforzata con parti in acciaio per resistere a sforzi e sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposta in continuazione, che altrimenti comporterebbero alterazioni e danneggiamenti alla sua struttura. Per questo motivo è importantissimo procedere con la sostituzione della cinghia di distribuzione immediatamente qualora fosse necessario.

Visto il suo ruolo fondamentale all’interno del motore, la rottura della cinghia di distribuzione comporterebbe arresto immediato del veicolo e dei danni gravi se non irreversibili al motore dell’auto.

ROTTURA DELLA CINGHIA DI DISTRIBUZIONE

In caso di rottura della cinghia di distribuzione, i primi componenti a subire danneggiamenti sono le bielle, i pistoni e le valvole. Questo perché rompendosi, la cinghia provoca la sfasatura o il disallineamento dei due alberi connessi, con risultati spesso irreparabili. Sono connessi alla cinghia di distribuzione anche la rottura del tendicinghia e, spesso, della pompa dell’acqua.

Visto che il suo funzionamento è di vitale importanza per l’andamento dell’automobile, non si può assolutamente trascurare la manutenzione e il controllo della cinghia di distribuzione.

Il meccanico ‘dedicar di Rhiag’ consiglia

C’è una nota regola generale a cui bisogna fare riferimento per sapere quando è necessario cambiare la cinghia di distribuzione. Nei libretti, a seconda della tipologia di auto, viene indicata la durata della cinghia in base a:

  • chilometri percorsi

  • modo in cui sono stati percorsi questi chilometri

  • tempo trascorso

Volendo parlare di chilometri percorsi, dovreste sostituire la cinghia di distribuzione del vostro veicolo secondo le indicazioni di Casa Madre.

Dal punto di vista del tempo invece, la cinghia dovrebbe essere cambiata tra i 6 e i 10 anni di vita del veicolo. Le parti in gomma ed elastiche non usurate, infatti, possono comunque indurirsi e perdere efficienza.

In secondo luogo, bisogna tenere conto delle condizioni ambientali nelle quali si è trovato ad operare il veicolo nel corso della sua vita. Le condizioni di usura standard riguardano l’utilizzo cittadino e con pochi viaggi. Per lunghe percorrenze anche su strade extraurbane, la cinghia richiederà una maggiore frequenza di sostituzione.

Data l’importanza della cinghia, i controlli devono essere periodici e in genere si consiglia di fare un controllo ogni 30.000 km di percorrenza, oppure ogni due anni, da un’officina specializzata.

Brand consigliati: Rhiag, Contitech

LA FRIZIONE SPIEGATA: FUNZIONE E MALFUNZIONAMENTO.

Come funziona la frizione? Quali sono i possibili problemi e i consigli per una corretta manutenzione?

La frizione dell’auto non è un componente singolo, ma un sistema complesso. E’ responsabile della trasmissione di potenza tra il motore e la scatola del cambio, e può trasmettere la potenza e la velocità grazie ai diversi rapporti di marcia. La sua durata di vita dipende molto dal tipo di veicolo e dallo stile di guida.

Uno dei sintomi che possono indicare l’usura della frizione è lo “slittamento” della stessa: con tale fenomeno si vede aumentare il motore di giri, ma non la sua velocità. Una delle verifiche che il conducente può fare, è quella di mollare molto lentamente la frizione dopo l’accensione del veicolo. Se il motore si spegnerà troppo presto, senza che questa abbia finito la propria corsa, allora significa che è notevolmente usurata.

La difficoltà ad inserire la marcia è un altro segnale di una probabile usura del disco del sistema; se la difficoltà la si incontra quando si prova ad inserire la marcia, allora è probabile che oltre al disco abbia delle anomalie anche lo spingidisco.

Altri indizi di malfunzionamento della frizione sono:

lo scarso rendimento in salita, un rumore metallico proveniente dal cuscinetto che sparisce solitamente quando si preme il pedale “strappi” durante le partenze da fermi.

Generalmente, la frizione è concepita in modo che l’usura sia minima quando viene utilizzata correttamente, ma varia notevolmente a seconda del tipo di veicolo.

Per ragioni diverse, anche la frizione delle auto con cambio automatico godono di maggior longevità: grazie al funzionamento automatico, senza nessuna interferenza da parte del conducente, queste trasmissioni possono durare fino ai 300.000 km e raramente hanno bisogno di essere sostituite.

Nel caso del cambio meccanico la situazione è diversa: la durata è tra 60.000 e 200.000 km. Questa notevole differenza evidenzia quanto lo stile di guida sia importante per prolungare la durata della frizione della tua auto.

Il meccanico ‘dedicar di Rhiag’ consiglia:

Uno stile di guida corretto può aiutare notevolmente la prestazione della frizione della tua auto.
Per ridurre al minimo il suo consumo, si possono prendere alcuni semplici accorgimenti.

È buon uso:

  • non tenerla premuta quando non necessario, o per troppo tempo;

  • tenere la macchina in folle al semaforo, piuttosto che con la prima marcia inserita e la frizione abbassata;

  • premere a fondo;

  • non esercitare tensione sul cambio mentre parcheggiate;

  • evitare di tenere anche solamente appoggiato il piede sul pedale può limitare l’usura del reggispinta;

  • cambiare l’olio del cambio e della frizione(se provvisto) ogni due anni.

Oltre alle abitudini di guida, la sua maggiore usura può essere determinata anche dalle strade che, se in forte pendenza, per esempio, richiedono necessariamente il suo utilizzo prolungato.

Brand consigliati: MAPA, VALEO, NIPPARTS, SACHS

BATTERIA AUTO, GUASTI E RICARICA, COSA SERVE SAPERE?

La ricarica della batteria è una cosa banale ma viene spesso trascurata. Una corretta manutenzione può evitare guasti e inefficienza del veicolo. In percentuale, la principale causa dei guasti per un’auto è proprio dovuta al cattivo funzionamento della batteria. Si tratta di una componente dell’auto che va curata, controllata e cambiata quando c’è necessità.

Ma attenzione: con i moderni sistemi di accensione (start and stop) la ricarica della batteria è un intervento che sembra semplice ma è bene che sia eseguito da personale competente ed altamente specializzato.

Cosa serve sapere per una corretta manutenzione ed efficienza della batteria auto?

Oggi, con la predominate presenza di elettronica, che deve essere costantemente alimentata anche quando il veicolo è fermo, si necessitano di batterie con adeguati valori di capacità (Ah). I moderni veicoli sono dotati di batterie adeguate a soddisfare tutte le richieste di energia presenti. Possono approvvigionare tutti i sistemi elettrici ed elettronici in uso durante la guida: dai fari, alla radio, al dispositivo di sbrinamento lunotto.

In casi più estremi, ovvero dove è presente la richiesta maggiore, i veicoli sono dotati di batterie ausiliarie proprio per soddisfare extra corrente in particolare durante il periodo di fermo (esempio antifurti satellitari, impianti audio amplificati).

Ci sono fattori ben precisi che condizionano lo stato della batteria, non solo il freddo. È infatti importante evitare in generale tutte le temperature estreme; anche parcheggiare l’auto sotto il sole intenso in estate per periodi prolungati, può causare il mancato avviamento della vettura. Tra le altre criticità che possono compromettere il funzionamento della batteria dell’auto, ci sono anche:

  • l’utilizzo irregolare

  • i tragitti brevi

  • l’età del veicolo.

Il meccanico ‘dedicar’ consiglia

Ci sono alcune semplici accortezze che consentono di mantenere più a lungo la batteria della vostra auto in salute. Ad esempio, evitare di lasciare la vettura ferma per lunghi periodi. Alcuni strumenti di bordo, come il navigatore, infatti continuano a consumare energia, portando inevitabilmente la batteria all’esaurimento, in modo ancora più rapido se l’auto è vecchia e se si è in presenza di temperature basse.

Tempo di ricarica batteria: un utilizzo ridotto e irregolare del mezzo fa in modo che il processo di ricarica sia incompleto. Per questo sarebbe buona norma usare l’auto almeno una volta alla settimana per 10 minuti, in modo da riportare la carica della batteria al livello previsto e ad intervalli regolari.

Va anche limitato l’uso indiscriminato di dispositivi a motore spento, come radio, luci e sistema di ventilazione.
Per la manutenzione è bene controllare la batteria dell’auto con continuità, per verificare che non siano in atto fenomeni di solfatazione o corrosione, che portano inevitabilmente al rischio che si scarichi.
Nel caso servisse cambiarla, è sempre meglio rivolgersi ad una officina specializzata poiché servono attrezzi specifici e competenza, così da evitare problemi con il resto della rete di bordo e con gli altri componenti elettrici dell’auto.

Batterie consigliate: Rhiag e Varta.

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